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La frequenza di un Corso di Formazione  su un Programma di Educazione alla prosocialità, Ã¨stato l’inizio di tutto, di un cambiamento in me e intorno a me.Quel primo corso e tutte le varie fasi di lavoro che sono seguite, mi vedevano più attenta, partecipe, coinvolta, poiché sentivo che un cambiamento era già in atto in me come persona e come insegnante.Un lavoro di introspezione mi ha permesso di prendere coscienza delle mie caratteristiche personali, delle competenze relazionali e comunicative che rientrano senz’altro nei tratti del mio temperamento e che dovevo assolutamente mettere a disposizione degli altri, soprattutto dei miei alunni.Questa presa di coscienza è stata necessaria per acquisire, prima di tutto, una mia sicurezza di base che doveva comprendere anche la forza e la capacità di reagire e di resistere alle incomprensioni e alle opposizioni che si sarebbero manifestate poi, man mano che il mio lavoro a scuola si andava connotando diversamente, con metodologie che non erano quelle tradizionali del “fare lezione “ in classe.Procedendo in questi termini, giorno dopo giorno, negli anni che sono trascorsi, nei momenti che evidenziavano fruttuosi cambiamenti nella vita di relazione e nel percorso di apprendimento dei miei alunni, e anche nei momenti di apparente involuzione e di delusione, ho fatto mia la convinzione che il lavoro di insegnante richiede anche di reagire con forza, fiducia, ottimismo soprattutto nei momenti di crisi che puntualmente si presentano.Occorre però  essere coerenti, credere fermamente a ciò che si fa, continuando a dare valore ad una scelta, perché mettersi in discussione non è mai né gratuito, né indolore, ma è necessario affinché ci siano “cambia-menti “ di prospettive, di relazione e di risultati.

Elviretta

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